L. Caramel - Catalogo Arte e Spiritualità nel Chiostro, Università Cattolica Milano-2008

L'opera - Zaccheo

critica di Luciano Caramel


Dando forma plastica essenziale all'eloquente semplicità dell'incontrarsi di Zaccheo con Gesù del racconto di Luca, Mirella Saluzzo punta primariamente sulla scala, nella sua elevazione verticale immagine elementare e diretta del salire, e nel succedersi dei gradini della gradualità e difficoltà che l'ascesa comporta. Di conseguenza simbolo di una tensione dal basso all'alto, dalla terra al cielo, tale struttura, ripresa con soluzioni diverse negli ultimi anni dall'artista, acquista qui un significato esplicitamente spirituale, di passaggio da una dimensione appiattita sul contingente mondano a orizzonti trascendenti. Con le decisioni e le azioni che tale itinerario implica, sul piano medesimo della vita terrena, in una trasformazione radicale di prospettiva esistenziale. Che nel facoltoso pubblicano è abbandono dello stato di peccatore per una strada di purificazione, stimolata e aperta dalla ricerca e dalla conoscenza di Cristo. Conquistata dapprima superando l’ostacolo-simbolo della folla e salendo sul sicomoro, concretati dall'artista nei due diaframmi metallici, di differente spessore, di un muro e di una massa, l'albero appunto, che nella sommità offre accenni di chiare fronde mobili, e poi protendendosi lungo la scala verso il cielo, che la scultura evoca con uno svettante, luminoso fondale. Dietro al quale, a memoria del passato, c'è l'ombra, ed è assente la scala. Che nel fronte dell'opera, ad evidenziare il percorso salvifico, è impreziosita da una traccia aurea che muove da un sacco pieno d'oro abbandonato sul terreno, segnato da un semicerchio che allude alla terra e insieme è raccordo verso la scala e il cielo, mentre il sacco è un richiamo scoperto al distaccarsi di Zaccheo dalla ricchezza, al suo spogliarsi di parte delle ricchezze a favore di chi ha bisogno, facendo così entrare anche nella sua casa la salvezza di "ciò che era perduto".