F. De Vecchi - Mirella Saluzzo, Juliet-1994

Mirella Saluzzo

di Fiorenza De Vecchi


“Juliet”, Trieste, giugno 1994



[…]L’artista ravennate ha presentato una serie dl opere della sua recente produzione, che si Inserisce dialetticamente nelle problematiche attuali della creatività artistica, insofferente ad ogni confine tradizionale dell’espressività. Partita da esperienze prettamente pittoriche e di matrice razionalista (suo maestro all’Accademia di Brera fu Io stesso Veronesi), la Saluzzo conferma ora la sua volontà analitico-strutturale, impadronendosi dello spazio, che indaga nell’organicità delle forme e della materia. La leggera duttilità dell’alluminio si presta docilmente ad accogliere i netti giochi di piani intersecati articolati dall’artista, e ne nasce un vitale contrappunto che, sulla tela, suggerisce riflessioni spazio-temporali, sviluppando il discorso segnico nella sua valenza materializzata. Con allusivo riferimento complementare al tagli di Fontana, dalla superfcie del quadro - dal colori stemperati e mantenuti su toni bassi, ridotti e quasi monocromi - fasci dl nervature dl flessibile alluminio, su cui si estende Il colore, emergono, costruttivi e dinamici, offrendosi alla luce in una molteplicità di rapporti. Tensioni lineari che ritroviamo sviluppate tra le pieghe e tagli delle sculture leggere ad essenziali che segnano l'ambiente: superfici costruttivamente interagenti, che definiscono strutture aperte, estrapolabili, di monumentale pregnanza e dl energica ascensionalità.